Ultima modifica: 3 Ottobre 2018
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DA UN CAPO ALL’ALTRO

Un’altra bella esperienza ha coinvolto i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Nunzio Ingannamorte” di Gravina in Puglia presso “LE OFFICINE CULTURALI” dove ci si è recati per visitare la mostra organizzata dai ragazzi della cooperativa “QUESTA CITTÀ” dal titolo “DA UN CAPO ALL’ALTRO” ovvero un nuovo atlante mobile di abitografia umana.
È un viaggio di emozioni che, attraverso gli abiti si rimescolano provocando belle sensazioni.
Si incomincia visitando “L’ARCIPELAGO DA LONTANO” e, come ogni vigilia che si rispetti, si è presi dalla frenesia di riempire la valigia di tutto ciò che può servire per un viaggio o per una vacanza; i cassetti dei mobili sono piccoli per diventare, poi, sempre più grandi perché il viaggio arricchisce la persona di conoscenze e di emozioni.
Si giunge, così, nell’arcipelago “CORPO A CORPO CON I LUOGHI”, i ragazzi sono ormai coinvolti nel loro andare per luoghi sconosciuti rappresentati da un vortice emozionale composto da strisce di lana multicolore che suscita nel viaggiatore varie sensazioni. Ma è l’arcipelago “LA RISACCA DEI RICORDI” che ha sbalordito tutti perché bastava inserire la mani in due tasche di un abito aventi lo stesso bordino per essere ammaliati da una musica a volte dolce ed inebriante, altre volte allegra e spensierata al punto da richiamare alla mente le antiche civiltà dei Maya o degli Aztechi. I ricordi sono importanti per l’individuo perché senza di essi non si avrebbe una storia; tutti noi ricordiamo le leggende o le favole che gli anziani raccontavano d’inverno intorno al braciere e questi ricordi ci fanno sorridere quando pensiamo alla nostra infanzia felice, ma essi rappresentano anche la nostra storia e la nostra cultura. È facile allora lasciarsi andare al sogno che la risacca del ricordo provoca nel viaggiatore.
Basta soffiare sul fiore appuntato su di un bellissimo vestito d’epoca per vedere le sue gonne gonfiarsi a dismisura, è il sogno che prende corpo senza il quale l’uomo non può vivere.
Dal sogno, poi, giungiamo alla “COMPRENSIONE” che vuol dire “PRENDERE CON SÉ”; i ragazzi sono stati invitati ad indossare alcuni abiti, ciò ha permesso loro di entrare nei panni degli altri che non sempre sono comodi, allora, hanno capito che l’uomo non è un’isola, è parte di un arcipelago in cui ci sono anche gli altri e, se si vuole realmente crescere occorre spogliarsi dal proprio egoismo ed interagire con l’altro. La mostra ci ha ricordato, ancora una volta che l’individuo non è solo; l’altro è parte di noi e soltanto il confronto e l’interazione con i propri simili permette all’uomo di migliorare.
Si tratta di un lavoro eccellente sotto tutti i punti di vista e i ragazzi della cooperativa “QUESTA CITTÀ” hanno dato a tutti noi qualcosa su cui riflettere.




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